giovedì 21 febbraio 2013

In Mostra : Il Vuoto e L'azione; retrospettiva su Andrea pazienza





Mauro Sgarbi presenta retrospettiva su Zanna,creatura di Andrea Pazienza

mostra a cura di togaci

special guest

Associazione culturale Artmerlino

arte e oreficeria di Rita Ciarapica e Marco Addamiano.

sculture dedicate ad Andrea Pazienza

Reading di Alessio Brugnoli e Patrick Gentile

22 Febbraio 2013 ore 19.30

Il Vuoto e l’Azione

di Alessio Brugnoli

Avevo quattro anni, almeno credo. Ero affacciato alla finestra di quella che, parecchi decenni dopo, diverrà casa mia. C’era una cosa che mi colpiva: Viale Manzoni, sempre trafficata, era vuota. All’improvviso sentii dei canti. Mi girai incuriosito. Era una manifestazione. All’inizio rimani stupito dalle bandiere e dagli striscioni dai colori accesi e vivaci. Poi vidi le facce, piene di rabbia e dolore. Mi allontanai spaventato.

Un anno dopo, sempre nella stessa casa e nello stesso salone, ero seduto su uno scassatissimo divano rosso cardinalizio. Qualcuno accese una di quelle televisioni in bianco e nero, a valvole e con il telaio in bachelite e l’alimentatore esterno. Servivano un paio di minuti per fare apparire l’immagine. C’era un edizione del Telegiornale. Avevano rapito un certo Aldo Moro. Sentii un paio di parolacce.

Sono alcuni dei ricordi più vividi della mia infanzia che rendono l’immagine degli anni Settanta che mi ha perseguitato per anni e che ogni tanto faceva capolino nei miei incubi: un periodo buio, pieno di paura e di rabbia.

Finché, ai tempi dell’Università, conobbi Giulio: proveniva da una famiglia in cui il lavoro di ingegnere era diventato congenito, con i tutti i pregi, all’epoca ne vedevo pochini però, e i difetti del caso.

In quella famiglia vi era però una pecora nera. Uno zio fricchettone, Diego soprannominato Valis, che secondo Giulio si era fumato l’infumabile. Diego aveva una casetta dalle parti di Re di Roma, dove andavamo a studiare Analisi e Fisica II. Feci subito amicizia con lui... E mi fece scoprire l’altro lato degli anni Settanta: quello eretico, utopico e anarchico, che tanto ha influenzato la mia crescita spirituale.

Una sera rimanemmo a cena da lui. Mentre Diego ci propinava la sua stranissima cucina, che oggi chiameremmo fusion, mi cadde l’occhio su una foto. Era lui da giovane, in tenuta ufficiale da figlio dei fiori, accanto a un ragazzo dai capelli neri, vestito con maglietta chiara. Benché tentasse di accennare un sorriso, il suo sguardo sembrava essere malinconico o annoiato.

“Chi è?” chiesi

Diego sospirò

“E’ il Paz”

Si accorse della mia espressione perplessa. Così aggiunse

“Andrea Pazienza, fumettista ?”

“Ah, lavora per la Marvel ?”

Rischiai di prendermi un “han yan” in piena fronte. In compenso, così nacque la mia passione per Andrea, un testimone dei suoi anni e un profeta di quello che saremmo potuti diventare. E forse proprio il peso di questa consapevolezza, lo schifo che vedeva nascosto nel perbenismo bonaccione dell’Italia, gli ha fatto dire addio alla vita

Ho amato e apprezzato tutti i suoi fumetti, compreso quel grande bastardo dal naso aguzzo che è Massimo Zanardi. Ora, immagino che vi aspettiate qualche sproloquio, sul fatto che il Zanna sia vittima della società, della borghesia degli anni Settanta ossessionata dal consumismo e priva di ideali o metafora del proletariato oppresso.

Nulla di tutto questo. Zanardi è malvagio e la sua cattiveria trascende il tempo e lo spazio. Avrebbe compiuto danni nell’Antica Roma, nella Firenze del Rinascimento o in qualsiasi altra situazione si fosse trovato.

Zanna è un personaggio shakespeariano. E’ l’amante segreto ideale di Lady Macbeth, oppure il compagno di giochi e di bevute di Iago. Dotato di virtù, intelligenza e coraggio, è però perseguitato, come ben diceva Pazienza, dal vuoto che ha dentro il cuore.

E’ un buco nero che assorbe ogni emozione e a cui è impossibile sfuggire: una cappa di piombo sull’anima. Nascondersi nelle regole e nelle ipocrisie con cui ogni giorno ci circondiamo per tirare avanti e non scannarci a vicenda, inutile.

Fare il bene, non da nessuna soddisfazione. Anzi è doloroso, perché mostra come il marcio non sia solo dentro di noi, ma in tutto ciò che ci circonda. Rimane il Male, non per il piacere che dona nel compierlo, ma nel tentativo di rendere gli altri simili a noi.

Dare voce a un’icona di questo, a suo modo titanica, è un impresa da far tremar le vene ai polsi. Lo stesso Andrea Pazienza confessava di esserne atterrito. Per raccoglierne il testimone, bisogna avere qualcosa di più del coraggio: la sublime incoscienza del genio.

Dote che non manca a Mauro Sbarbi, pittore che come Ulisse è pieno d’ardore nel

divenir del mondo esperto e de li vizi umani e del valore.

Mauro, nato a Petaling-Jaya in Malaysia, da una famiglia di artisti italo francesi, si è formato tra Roma e Vancouver, esplorando i misteri del fumetto e della pittura e dedicandosi a una pluralità di linguaggi espressivi, dal disegno all’arte digitale.

Un mediocre si sarebbe limitato a scopiazzare le tavole di Andrea Pazienza, al massimo riproducendole in grande. Mauro ha seguito un sentiero più difficile e complicato: ha studiato a fondo l’opera del Paz, l’ha inglobata nel suo animo, ricreandola in forma nuova e sublime, secondo l’accezione data dal buon Schopenhauer: il piacere che si prova osservando la potenza o la vastità di un oggetto che potrebbe distruggere chi lo osserva.

Nei quadri di Mauro, che attualizzando la tensione sperimentale dell’arte del Paz, si evidenzia il segreto del potere che Zanardi ha su di noi: il fatto che con tutte le sue ambiguità, sia uno di noi. La sua desolazione è la nostra: a volte vorremmo essere come lui, pura irruzione del caos nel Mondo, ma ce ne manca il coraggio.

Oppure, come ci suggerisce Mauro con la sua pittura, a nostro modo, siamo più forti di lui, dato che guardiamo i nostri demoni senza esserne dominati. Le sue opere ci invitano alla speranza che Zanardi possa cambiare, ritrovando se stesso, magari come il personaggio del re Lear, godere di un istante di consapevolezza, in cui dire:

“Eppure Edmund fu amato”

Speranza che è in tutti noi, quella di riscattarci dai nostri limiti e dalle nostre debolezze: di smettere di vagabondare senza meta su una vespa, di abbruttirci su un divano o di meditare vendette e scherzi crudeli, per scoprirci un attimo cavalieri in splendida armatura o semplicemente persone che provano a fare, nel loro piccolo, qualcosa di Giusto.

Ma nonostante questo, se Zanardi non si redime e vive in noi, come un cancro che ci divora l’anima, come possiamo affrontarlo e vincerlo ?

Andrea Pazienza e Mauro Sgarbi, con le loro creazioni, ci suggeriscono come l’unica via sia l’Arte. Proiettare sulla tela o sul foglio i nostri abissi e sfidarli in un eterno duello, senza vincitori né vinti. Perché distruggerli è distruggere noi stessi.


Info:
Hula Hoop Club
Via De Magistris 91/93 Roma
Tel: 349391935

lunedì 18 febbraio 2013

Moda e Costume: La borsa che farà impazzire la vostra bella stagione





Cosa indossare per la stagione primavera estate? Per un gusto fashion e allegro oltre che comodo le borse parigine della LongChamp sono il meglio. La tinta unita garantisce sobrietà; la borsa è ampia e comodissima utile per uscire a fare shopping ma anche per una passeggiata estiva in riva al mare o in campagna. La gamma cromatica è vasta e va dai pastello ai colori più accessi e non occupa assolutamente spazio in quanto si può ripiegare. Desigual con le sue tracolle dalle fantasie più disparate garantisce miriadi di possibilità di utilizzo, dall'inverno dai colori più ravvivati alle belle stagioni solari. I prezzi sono contenuti, occasioni da non perdere 

sabato 16 febbraio 2013

In Mostra: YOUR VALUE IS MORE THAN YOUR DEBTS






Omaggio ad Equitalia
Non salveremo lo stato con le vostre multe ma con il nostro lavoro
Philippe Daverio

YOUR VALUE IS MORE THAN YOUR DEBTS
Mostra personale di Paola Fiorido A cura di Grace Zanotto
galleria Famiglia Margini Milano, Via Simone d'Orsenigo 6

Opening giovedì 7 Marzo 2013 ore 18.30
&
Special event con Philippe Daverio
..e molti altri in "Prove di Lezioni d'indisciplina" domenica 10 Marzo 2013
Dalle ore 17.00

Ingresso libero - cocktail offerto da ASTORIA
info+press famigliamargini@gmail.com
www.famigliamargini.com


Nella nostra società l'uomo è immerso nel meccanismo di creare debiti e lavorare per essi: il debito dell' istruzione, del costo della vita, dei mezzi pubblici, della sanità, dei beni superflui ecc. Per il disegno progettato dal consumismo tu vali quanto il tuo debito.
Rispettare le regole imposte da un sistema sostanzialmente punitivo vorrebbe dire accettare il suicidio della propria identità. La verità si confonde leggibile tra le righe, perché ripianare i debiti altrui e i propri debiti dovrebbe essere una priorità per le nostre vite?

L' azione comportamentale "Tu vali di più del tuo debito" diventa la risposta risolutiva con stravolgimento delle regole. Prendiamo in considerazione la sanzione pecuniaria conosciuta in Italia in modo popolare come "multa": ho collezionato un numero indefinito di multe dal momento stesso in cui ho raggiunto la maggior età; in quanto artista sono pronta a mettere la mia firma d'autrice sulle ammende stesse che assumono pertanto la trasmutazione di prodotto artistico. Il valore stabilito dagli enti statali riguardo le mie ammende viene pertanto annullato e tutt'al più aumentato dalle regole del mercato dell'arte; il mio debito vale nettamente di più del valore legale stabilito in quanto il mio debito stesso è un'operazione artistica. E' consigliabile allo Stato un pignoramento delle multe autografate con possibilità di venderle a un'asta pubblica.

Invito coloro che non accettano il sadismo del sistema a presentarsi nella sede della galleria Famiglia Margini con relative multe, che verranno firmate a titolo benefico per salvare l'umanità da se stessa.
Paola Fiorido


Arte e non solo
Lezioni di Indisciplina- pensiero e gesto nell'arte e nell'economiawww.lezionidiindisciplina.com

Si chiama lezioni di Indisciplina pensiero e gesto nell'arte e nell'economia ed e' un simposio di performance multiformi: scrittori, musicisti, economisti, poeti, esponenti del mondo accademico, storici dell' arte, compositori, filosofi che si avvicendano sul palcoscenico parlando di arte ed economia, dei punti di contatto tra le due discipline e di come la differenza tra di loro sia solo eventuale, perché entrambe riconducibili all'esistenza del gesto.
Le lezioni sono nate dall'idea di concepire l' economia come gesto e l'arte come la parte eccellente dell' economia e della necessita' di conciliare l'indisciplina che diventa doverosa nei confronti di una realtà' spesso inaccettabile con una rigorosa disciplina interiore.

(1) perché lo Stato deve far pagare l'errore dei cittadini colpendoli con una pena in denaro?; (2) perché lo Stato si riduce ad avere a disposizione, per ravvedere o punire il cittadino, i due soli strumenti della pena detentiva e o di quella pecuniaria?; (3) perché ridurre tutto al numero dei giorni di prigione o al numero di euro da pagare per rimediare all'errore, reale o supposto che sia?
è chiaro che il tema del valore - complesso, profondo, quasi insondabile e comunque filosoficamente aperto al contributo e alla chiave interpretativa di ognuno nell'ambito di un dibattito teoricamente e praticamente inesauribile - viene così svilito e immiserito a un rapporto di dare - avere inscatolato in una contabilità poverissima (che tra l'altro crea problemi sia a chi deve incassare sia a chi deve sborsare). non c'è dubbio che diventi urgente trovare nuovi strumenti di "aggiustamento" di questi rapporti. In economia il pensiero è azione, e così anche nell'arte. Perché non cercare di rinvenire nell'arte del gesto una possibile soluzione?
Pierangelo Dacrema

Come vecchie papere utili per dissuadere chi presto si annuncerà'.
No privacy, qui, nella società avanzata che ha bisogno solo di discrezionalità a difesa degli sfortunati e del debole di turno affidandosi a Tecnologiche sentinelle... e sopravvivere.
Running Mannarelli

La multa e' una mutanda.
una mutanda sporca
Porca l'orca
La multa e' l'orca assassina
Puzza al presente
di un deficente
che l'ha affibiata prima.
Andrea G Pinkettz

Fine
is
Fine
Andrea Carlo Cappi


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YOUR VALUE IS MORE THAN YOUR DEBTS
Mostra personale di Paola Fiorido A cura di Grace Zanotto
galleria Famiglia Margini Milano, Via Simone d'Orsenigo 6


"Il debito è dogma. La trasposizione contemporanea del senso di colpa religioso.
Appropriandosi delle multe, Fiorido ne trasmuta il valore attraverso un processo alchemico-artistico."
Grace Zanotto

Opening giovedì 7 Marzo 2013 ore 18.30
&
Special event con Philippe Daverio
..e molti altri in "Prove di Lezioni d'indisciplina" domenica 10 Marzo 2013 ore 17.00

Ingresso libero - cocktail offerto da ASTORIA
Media partner Cyber Zone e Twill Magazine


YOUR VALUE IS MORE THAN YOUR DEBTS
Tribute to Equitalia

We’ll not save the State with your fines but with our work
PHILIPPE DAVERIO

In our society, man is sank into the mechanism of producing debts and to work for them: the debt of education, the cost of living, public transport, healthcare, unnecessary goods and so on. For the plan designed by consumerism your worth is the same as your debt.
To follow the rules imposed by a system fundamentally punitive would means to accept the suicide of his own identity. The truth is mixed up readable between the lines, because to pay off other people’s debts and yours should be a priority for our lives?
The behavioural action "Your value is more than your debts" becomes the ultimate answer by the twisting of the rules. Let us take account of the pecuniary sanction popularly known in Italy as "fine": from the moment I reached the age of majority, I have collected an indefinite number of fines; as an artist, I’m ready to put my signature of author on fines themselves, so they transmutate in an artistic product. The value determined by the government agencies about my fines is therefore nullified and increased at most by the rules of the art market; the value of my debt worths decidedly more than the value legally established, as my debt itself is an artistic operation. Is recommended to State the seizure of the autographed fines with the possibility of selling them at a public auction.
I invite those who do not accept the sadism of the system to show up at the seat of the Famiglia Margini gallery with respective fines, which will be signed up as beneficial to save mankind from itself.
Paola Fiorido

Art and not only – Lessons of Indiscipline-thought and gesture in art and economy www.lezionidiindisciplina.com

It’s called lessons of Indiscipline-thought and gesture in art and economy and it consists in a symposium of multiform performances: writers, musicians, economists, poets, academics, art historians, composers, philosophers, who take it in turns on stage talking about art and economy, the points of contact between the two disciplines and how the difference between them is only potential, because both ascribable to the existence of the act.
The lessons are born from the idea of conceiving economy as an act and art as the excellent part of economy, as well as from the need to facilitate the indiscipline that becomes dutiful in relation to a reality often unacceptable with a rigorous inner discipline .

(1) why the State have to make pay the mistake of the citizens by hitting them with a pecuniary penalty?; (2) why the State is reduced to have available, to correct or to punish the citizen, the only two instruments of imprisonment and pecuniary penalty?; (3) why reducing whole works to the number of days in prison or the number of euro to be paid to repair the mistake, real or supposed that be?
It’s clear that the issue of worth – problematic, deep, almost unfathomable and nevertheless philosophically open to the contribution and to the interpretative key of each in the setting of a debate theoretically and practically unlimited – is so debased and impoverished in a relationship debit/credit boxed in an abject accounting (which also creates problems both for those who must collect and those who have to pay). There’s no doubt that it becomes urgent to find new instruments of "settlement" of these relationships. In economy, the thought is action, and so in art. Why not try to find out in the art of act a possible solution?
Pierangelo Dacrema


Like old ducks useful to discourage those who will be announced soon.
No privacy, here, in the advanced society that needs only discretion in defense of the unluckies and the usual pushover relying on technological sentries... and survive.
Running Mannarelli


The fine is a underwear,
a dirty underwear
damn killer whale
the fine is the killer whale
it smells at present
of a deficient
that has stick it before.
Andrea G Pinketts


Fine
is
Fine
Andrea Carlo Cappi


"The debt is dogma. The contemporary transposition of religious guilt.
Appropriating fines, Fiorido transmutes their value through an alchemic-artistic process."
Grace Zanotto

YOUR VALUE IS MORE THAN YOUR DEBTS
Show staff Paola Fiorido Edited by Grace Zanotto
Famiglia Margini Gallery, Milan, Via Simone d’Orsenigo 6


Opening on thursday 3/7/2013, 18.30
& Special event with Philippe Daverio


venerdì 15 febbraio 2013

Conoscere Cipro contemporanea attraverso un autore e la sua architettura


Conoscere Cipro contemporanea attraverso un autore e la sua architettura

Presentazione del volume
Konstantinos Maratheftis Acts of architecture
di Emma Tagliacollo edito da Officina Edizioni


Martedì 19 Febbraio ore 18.30 presso la presso la Libreria ARION Esposizioni del Palazzo delle Esposizioni, ingresso indipendente via Milano 15/17 (angolo con via Nazionale) Roma, si terrà la presentazione del volume di Emma Tagliacollo, Konstantinos Maratheftis Acts of architecture edito da Officina Edizioni.

Emma Tagliacollo, assegnista di ricerca Sapienza-CNR e studiosa di architettura moderna, ha svolto ricerche sull'architettura di Cipro di cui è una delle maggiori esperte. Sullo stesso tema ha pubblicato il testo: Cipro Italia A/R. Architettura (Aracne 2010), risultato di una ricerca e di una mostra promossa dall'Ambasciata di Italia a Cipro.

Il suo ultimo lavoro, Konstantinos Maratheftis Acts of architecture, presenta la figura dell'architetto che appartiene a quella generazione di professionisti del settore che, dopo essersi formati in Italia, una volta tornati a Cipro hanno sperimentato le declinazioni del moderno all’interno della propria opera.
In questo volume, il primo dedicato a un architetto cipriota, si presentano i suoi progetti attraverso i temi salienti della forma, della scomposizione, del colore, della monumentalità, della luce e dell’uso della trasparenza. L’autore, durante questi trent’anni di attività di studio, si è misurato con i temi classici dell’architettura sino a raggiungere la complessità di edifici dedicati a committenze pubbliche e private. Costante del suo lavoro è la ricerca sul futuro. 

L’evento offrirà l’occasione di conoscere la Cipro contemporanea attraverso un autore e le sue opere.

Ne parlano con l'autrice:

Dimitri Deliolanes, corrispondente TV pubblica greca ERT
Rossella Aprea, editorialista e cofondatrice del progetto LIB21

Ufficio stampa Sarah Palermo - 349.0643698 sarah.palermo@hotmail.it

Info

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giovedì 14 febbraio 2013

Home Cinema: per il vostro San Valentino "Una settimana da Dio" per ricordarvi di cos'è l'amore

Ho riflettuto cari lettori per una bella serata a casa di San Valentino cosa potevo proporvi? Ieri per la mia goduria ho rivisto il film "Una settimana da Dio" con Jim Carrey. Lui interpreta un Hancorman televisivo spiritoso buono, ma anche molto centrato su se stesso e sulla propria immagine. Dopo una giornata negativa, se la prende con Dio e da li riceve delle chiamate misteriose. L'Onnipotente è stanco del suo egocentrismo e ha deciso di sfidarlo, quindi gli offre una settimana dotandolo dei suoi poteri. Gaudio per Bruce che pensa di poter far tutto senza conseguenze, ma a breve scoprirà che tutto ha una relazione di causa ed effetto e che l'amore va coltivato non sulle proprie personali esigenze ma come un dono verso l'altro. Fa riflettere, divertente dall'inizio alla fine. Io lo voto a pieno 



  

mercoledì 6 febbraio 2013

In opera: Turandot e l'incongruenza di Puccini

Sono una fruitrice e come tale scelgo le mie battaglie e passioni. la Turandot mi appassionò un anno fa per le due romanze di Liù personaggio secondario ma non meno importante. Innamorata di Calaf segue fedelmente sia lui che il padre Timur. Destino fatale vuole che a Pechino Calaf veda la bellissima principessa Turandot e se ne innamori all'istante; la principessa però nasconde in se una crudeltà senza pari derivata dal desiderio di vendicare l'infame fine di una sua antenata. Uccide per ciò tutti i pretendenti che non sanno sciogliere i suoi indovinelli (non li sposerebbe comunque poichè la cosa le arrecherebbe orrore al solo pensarla). Calaf scioglie i tre indovinelli, Turandot distrutta prega il re padre di non lasciarla in balia dello straniero. Calaf le da un'ultima possibilità; qual'ora indovinasse prima dell'alba il suo nome ella sarebbe libera e lui morirebbe. Turandot crudele costringe tutti a scoprire questo segreto e arriva a torturare Liù che pur di non dirlo si uccide alla fine della bellissima romanza. Qui l'incongruenza, storia vuole che Puccini non sapesse come terminare l'opera, ovvero come muovere Turandot a provare sentimenti. Come si svolge l'opera non giustifica un tal cambiamento di moti d'animo eppure ipotizziamo che il sacrificio di Liù di amore incondizionato e il coraggio dello straniero nello sfidare la sua stessa vita facciano leva su un'umanità ancora insita in lei. Lui le svelerà il nome ma lei lo risparmierà sbagliandolo pubblicamente "il suo nome è Amor"