mercoledì 29 maggio 2013

salute e benessere: i disturbi ossessivi compulsivi

Oggi parleremo di un disturbo non facile da diagnosticare e di non lieve gravità il Disturbo Ossessivo Compulsivo. Da curiosa vado a leggere e spulcio i casi e la mitica Nosografia del DSM 4. Viene annoverato tra i disturbi ansiosi ma la sua caratteristica va al di la della semplice ansia. Da bravo disturbo di personalità rende il paziente antisociale ovvero con difficoltà nell'integrazione col tessuto sociale circostante, molto concentrato sulla propria realtà patologica. Ma in cosa consiste il disturbo e quanti tipi ce ne sono? Il disturbo consiste in un alterazione di tipo percettivo del se per cui il paziente si convince che le proprie alterazioni percettive siano vere. Ne esistono di vari tipi sessuali, da relazione( la persona si convince di dubitare del proprio orientamento sessuale, nel secondo caso di non amare più il partner),da contaminazione, aggressivi. Sono numerosi ma cosa fa scattare la patologia? Il paziente nella maggior parte dei casi vive in una famiglia disfunzionale in cui di solito gli arrivano restituzioni di tipo negativo (correzioni, rimproveri pesanti o offese) che reiterano nel paziente il senso di colpa. Tale senso di colpa si fissa nella mente del paziente attaccandosi al tema verso cui è più sensibile. Come scatta il meccanismo? Sensazioni alterate, cambiamenti nella vita del paziente per cui nel tentativo di controllare la propria stessa vita il paziente si dichiara colpevole dell'argomento verso cui è sensibile per avere tramite rassicurazioni la certezza assoluta di non poter mai ne avere germi ne essere contaminato ne di essere omosessuale. Nel caso del Doc omosessuale il paziente non ha nulla contro l'omosessualità anzi frequenta senza problemi omosessuali ma è afflitto dal dubbio patologico di esserlo con la variante che la risposta che chiunque gli può dare per lui non sarà mai risolutiva ( troverà inaccettabile l'ipotesi di esserlo ma non crederà a nessun parere terapeutico che negherà possibili tendenze omo). Perchè è un disturbo di seria gravità?


il soggetto presenta episodi paraallucinatori ( la mente produce immagini intrusive)
pensieri fissi di tipo paranoico (domande e sottodomande con la sensazione di essere perseguitato dagli stessi pensieri)
attuazione di comportamenti compulsivi esorcizzanti ( chiedere rassicurazioni sul fatto che non si è colpevoli e controllare in continuazione le proprie reazioni, ricercare ossessivamente prove  della non colpevolezza)


Si può guarire? esistono terapie ma quella di elezione è la psicoterapia cognitivo comportamentale

Su cosa dovrà lavorare il terapeuta? Scopo del terapeuta non sarà di dare una risposta ma di favorire l'accettazione del dubbio patologico esorcizzandolo con schemi e strategie di distacco in modo che controllandolo diminuisca il sintomo ansioso. Secondo scopo del terapeuta sarà di lavorare sull'autostima del paziente affinchè accetti le imperfezioni della propria persona senza che ciò sminuisca il valore del paziente stesso ma che diventi una risorsa

Il paziente dovrà convivere con la possibilità che ciò che accade nel mondo possa accadere anche a lui ma che non per questo sia una cattiva persona o sia costretto a fare cose che non desidera veramente

Nel caso del Doc da contaminazione il paziente dovrà accettare l'ipotesi di poter contrarre malattie ma non per questo è costretto a stare con un individuo altamente infettivo e comunque anche se fosse potrà curarsi se e come avverrà ma non cascherà il mondo

martedì 9 aprile 2013

moda e costume lo steam punk è alla moda



Ecco il resoconto del festival Steam Punk tenutosi a Roma il 30 e 31 Marzo presso il Casale della Cervelletta un trionfo di glamour e trash messi insieme ma che lascia senza fiato 


Here is the account of the Steam Punk festival held in Rome on 30 and 31 March at the Casale della Cervelletta a triumph of glamor and trash put together but that leaves you breathless


















giovedì 21 febbraio 2013

In Mostra : Il Vuoto e L'azione; retrospettiva su Andrea pazienza





Mauro Sgarbi presenta retrospettiva su Zanna,creatura di Andrea Pazienza

mostra a cura di togaci

special guest

Associazione culturale Artmerlino

arte e oreficeria di Rita Ciarapica e Marco Addamiano.

sculture dedicate ad Andrea Pazienza

Reading di Alessio Brugnoli e Patrick Gentile

22 Febbraio 2013 ore 19.30

Il Vuoto e l’Azione

di Alessio Brugnoli

Avevo quattro anni, almeno credo. Ero affacciato alla finestra di quella che, parecchi decenni dopo, diverrà casa mia. C’era una cosa che mi colpiva: Viale Manzoni, sempre trafficata, era vuota. All’improvviso sentii dei canti. Mi girai incuriosito. Era una manifestazione. All’inizio rimani stupito dalle bandiere e dagli striscioni dai colori accesi e vivaci. Poi vidi le facce, piene di rabbia e dolore. Mi allontanai spaventato.

Un anno dopo, sempre nella stessa casa e nello stesso salone, ero seduto su uno scassatissimo divano rosso cardinalizio. Qualcuno accese una di quelle televisioni in bianco e nero, a valvole e con il telaio in bachelite e l’alimentatore esterno. Servivano un paio di minuti per fare apparire l’immagine. C’era un edizione del Telegiornale. Avevano rapito un certo Aldo Moro. Sentii un paio di parolacce.

Sono alcuni dei ricordi più vividi della mia infanzia che rendono l’immagine degli anni Settanta che mi ha perseguitato per anni e che ogni tanto faceva capolino nei miei incubi: un periodo buio, pieno di paura e di rabbia.

Finché, ai tempi dell’Università, conobbi Giulio: proveniva da una famiglia in cui il lavoro di ingegnere era diventato congenito, con i tutti i pregi, all’epoca ne vedevo pochini però, e i difetti del caso.

In quella famiglia vi era però una pecora nera. Uno zio fricchettone, Diego soprannominato Valis, che secondo Giulio si era fumato l’infumabile. Diego aveva una casetta dalle parti di Re di Roma, dove andavamo a studiare Analisi e Fisica II. Feci subito amicizia con lui... E mi fece scoprire l’altro lato degli anni Settanta: quello eretico, utopico e anarchico, che tanto ha influenzato la mia crescita spirituale.

Una sera rimanemmo a cena da lui. Mentre Diego ci propinava la sua stranissima cucina, che oggi chiameremmo fusion, mi cadde l’occhio su una foto. Era lui da giovane, in tenuta ufficiale da figlio dei fiori, accanto a un ragazzo dai capelli neri, vestito con maglietta chiara. Benché tentasse di accennare un sorriso, il suo sguardo sembrava essere malinconico o annoiato.

“Chi è?” chiesi

Diego sospirò

“E’ il Paz”

Si accorse della mia espressione perplessa. Così aggiunse

“Andrea Pazienza, fumettista ?”

“Ah, lavora per la Marvel ?”

Rischiai di prendermi un “han yan” in piena fronte. In compenso, così nacque la mia passione per Andrea, un testimone dei suoi anni e un profeta di quello che saremmo potuti diventare. E forse proprio il peso di questa consapevolezza, lo schifo che vedeva nascosto nel perbenismo bonaccione dell’Italia, gli ha fatto dire addio alla vita

Ho amato e apprezzato tutti i suoi fumetti, compreso quel grande bastardo dal naso aguzzo che è Massimo Zanardi. Ora, immagino che vi aspettiate qualche sproloquio, sul fatto che il Zanna sia vittima della società, della borghesia degli anni Settanta ossessionata dal consumismo e priva di ideali o metafora del proletariato oppresso.

Nulla di tutto questo. Zanardi è malvagio e la sua cattiveria trascende il tempo e lo spazio. Avrebbe compiuto danni nell’Antica Roma, nella Firenze del Rinascimento o in qualsiasi altra situazione si fosse trovato.

Zanna è un personaggio shakespeariano. E’ l’amante segreto ideale di Lady Macbeth, oppure il compagno di giochi e di bevute di Iago. Dotato di virtù, intelligenza e coraggio, è però perseguitato, come ben diceva Pazienza, dal vuoto che ha dentro il cuore.

E’ un buco nero che assorbe ogni emozione e a cui è impossibile sfuggire: una cappa di piombo sull’anima. Nascondersi nelle regole e nelle ipocrisie con cui ogni giorno ci circondiamo per tirare avanti e non scannarci a vicenda, inutile.

Fare il bene, non da nessuna soddisfazione. Anzi è doloroso, perché mostra come il marcio non sia solo dentro di noi, ma in tutto ciò che ci circonda. Rimane il Male, non per il piacere che dona nel compierlo, ma nel tentativo di rendere gli altri simili a noi.

Dare voce a un’icona di questo, a suo modo titanica, è un impresa da far tremar le vene ai polsi. Lo stesso Andrea Pazienza confessava di esserne atterrito. Per raccoglierne il testimone, bisogna avere qualcosa di più del coraggio: la sublime incoscienza del genio.

Dote che non manca a Mauro Sbarbi, pittore che come Ulisse è pieno d’ardore nel

divenir del mondo esperto e de li vizi umani e del valore.

Mauro, nato a Petaling-Jaya in Malaysia, da una famiglia di artisti italo francesi, si è formato tra Roma e Vancouver, esplorando i misteri del fumetto e della pittura e dedicandosi a una pluralità di linguaggi espressivi, dal disegno all’arte digitale.

Un mediocre si sarebbe limitato a scopiazzare le tavole di Andrea Pazienza, al massimo riproducendole in grande. Mauro ha seguito un sentiero più difficile e complicato: ha studiato a fondo l’opera del Paz, l’ha inglobata nel suo animo, ricreandola in forma nuova e sublime, secondo l’accezione data dal buon Schopenhauer: il piacere che si prova osservando la potenza o la vastità di un oggetto che potrebbe distruggere chi lo osserva.

Nei quadri di Mauro, che attualizzando la tensione sperimentale dell’arte del Paz, si evidenzia il segreto del potere che Zanardi ha su di noi: il fatto che con tutte le sue ambiguità, sia uno di noi. La sua desolazione è la nostra: a volte vorremmo essere come lui, pura irruzione del caos nel Mondo, ma ce ne manca il coraggio.

Oppure, come ci suggerisce Mauro con la sua pittura, a nostro modo, siamo più forti di lui, dato che guardiamo i nostri demoni senza esserne dominati. Le sue opere ci invitano alla speranza che Zanardi possa cambiare, ritrovando se stesso, magari come il personaggio del re Lear, godere di un istante di consapevolezza, in cui dire:

“Eppure Edmund fu amato”

Speranza che è in tutti noi, quella di riscattarci dai nostri limiti e dalle nostre debolezze: di smettere di vagabondare senza meta su una vespa, di abbruttirci su un divano o di meditare vendette e scherzi crudeli, per scoprirci un attimo cavalieri in splendida armatura o semplicemente persone che provano a fare, nel loro piccolo, qualcosa di Giusto.

Ma nonostante questo, se Zanardi non si redime e vive in noi, come un cancro che ci divora l’anima, come possiamo affrontarlo e vincerlo ?

Andrea Pazienza e Mauro Sgarbi, con le loro creazioni, ci suggeriscono come l’unica via sia l’Arte. Proiettare sulla tela o sul foglio i nostri abissi e sfidarli in un eterno duello, senza vincitori né vinti. Perché distruggerli è distruggere noi stessi.


Info:
Hula Hoop Club
Via De Magistris 91/93 Roma
Tel: 349391935

lunedì 18 febbraio 2013

Moda e Costume: La borsa che farà impazzire la vostra bella stagione





Cosa indossare per la stagione primavera estate? Per un gusto fashion e allegro oltre che comodo le borse parigine della LongChamp sono il meglio. La tinta unita garantisce sobrietà; la borsa è ampia e comodissima utile per uscire a fare shopping ma anche per una passeggiata estiva in riva al mare o in campagna. La gamma cromatica è vasta e va dai pastello ai colori più accessi e non occupa assolutamente spazio in quanto si può ripiegare. Desigual con le sue tracolle dalle fantasie più disparate garantisce miriadi di possibilità di utilizzo, dall'inverno dai colori più ravvivati alle belle stagioni solari. I prezzi sono contenuti, occasioni da non perdere 

sabato 16 febbraio 2013

In Mostra: YOUR VALUE IS MORE THAN YOUR DEBTS






Omaggio ad Equitalia
Non salveremo lo stato con le vostre multe ma con il nostro lavoro
Philippe Daverio

YOUR VALUE IS MORE THAN YOUR DEBTS
Mostra personale di Paola Fiorido A cura di Grace Zanotto
galleria Famiglia Margini Milano, Via Simone d'Orsenigo 6

Opening giovedì 7 Marzo 2013 ore 18.30
&
Special event con Philippe Daverio
..e molti altri in "Prove di Lezioni d'indisciplina" domenica 10 Marzo 2013
Dalle ore 17.00

Ingresso libero - cocktail offerto da ASTORIA
info+press famigliamargini@gmail.com
www.famigliamargini.com


Nella nostra società l'uomo è immerso nel meccanismo di creare debiti e lavorare per essi: il debito dell' istruzione, del costo della vita, dei mezzi pubblici, della sanità, dei beni superflui ecc. Per il disegno progettato dal consumismo tu vali quanto il tuo debito.
Rispettare le regole imposte da un sistema sostanzialmente punitivo vorrebbe dire accettare il suicidio della propria identità. La verità si confonde leggibile tra le righe, perché ripianare i debiti altrui e i propri debiti dovrebbe essere una priorità per le nostre vite?

L' azione comportamentale "Tu vali di più del tuo debito" diventa la risposta risolutiva con stravolgimento delle regole. Prendiamo in considerazione la sanzione pecuniaria conosciuta in Italia in modo popolare come "multa": ho collezionato un numero indefinito di multe dal momento stesso in cui ho raggiunto la maggior età; in quanto artista sono pronta a mettere la mia firma d'autrice sulle ammende stesse che assumono pertanto la trasmutazione di prodotto artistico. Il valore stabilito dagli enti statali riguardo le mie ammende viene pertanto annullato e tutt'al più aumentato dalle regole del mercato dell'arte; il mio debito vale nettamente di più del valore legale stabilito in quanto il mio debito stesso è un'operazione artistica. E' consigliabile allo Stato un pignoramento delle multe autografate con possibilità di venderle a un'asta pubblica.

Invito coloro che non accettano il sadismo del sistema a presentarsi nella sede della galleria Famiglia Margini con relative multe, che verranno firmate a titolo benefico per salvare l'umanità da se stessa.
Paola Fiorido


Arte e non solo
Lezioni di Indisciplina- pensiero e gesto nell'arte e nell'economiawww.lezionidiindisciplina.com

Si chiama lezioni di Indisciplina pensiero e gesto nell'arte e nell'economia ed e' un simposio di performance multiformi: scrittori, musicisti, economisti, poeti, esponenti del mondo accademico, storici dell' arte, compositori, filosofi che si avvicendano sul palcoscenico parlando di arte ed economia, dei punti di contatto tra le due discipline e di come la differenza tra di loro sia solo eventuale, perché entrambe riconducibili all'esistenza del gesto.
Le lezioni sono nate dall'idea di concepire l' economia come gesto e l'arte come la parte eccellente dell' economia e della necessita' di conciliare l'indisciplina che diventa doverosa nei confronti di una realtà' spesso inaccettabile con una rigorosa disciplina interiore.

(1) perché lo Stato deve far pagare l'errore dei cittadini colpendoli con una pena in denaro?; (2) perché lo Stato si riduce ad avere a disposizione, per ravvedere o punire il cittadino, i due soli strumenti della pena detentiva e o di quella pecuniaria?; (3) perché ridurre tutto al numero dei giorni di prigione o al numero di euro da pagare per rimediare all'errore, reale o supposto che sia?
è chiaro che il tema del valore - complesso, profondo, quasi insondabile e comunque filosoficamente aperto al contributo e alla chiave interpretativa di ognuno nell'ambito di un dibattito teoricamente e praticamente inesauribile - viene così svilito e immiserito a un rapporto di dare - avere inscatolato in una contabilità poverissima (che tra l'altro crea problemi sia a chi deve incassare sia a chi deve sborsare). non c'è dubbio che diventi urgente trovare nuovi strumenti di "aggiustamento" di questi rapporti. In economia il pensiero è azione, e così anche nell'arte. Perché non cercare di rinvenire nell'arte del gesto una possibile soluzione?
Pierangelo Dacrema

Come vecchie papere utili per dissuadere chi presto si annuncerà'.
No privacy, qui, nella società avanzata che ha bisogno solo di discrezionalità a difesa degli sfortunati e del debole di turno affidandosi a Tecnologiche sentinelle... e sopravvivere.
Running Mannarelli

La multa e' una mutanda.
una mutanda sporca
Porca l'orca
La multa e' l'orca assassina
Puzza al presente
di un deficente
che l'ha affibiata prima.
Andrea G Pinkettz

Fine
is
Fine
Andrea Carlo Cappi


--
YOUR VALUE IS MORE THAN YOUR DEBTS
Mostra personale di Paola Fiorido A cura di Grace Zanotto
galleria Famiglia Margini Milano, Via Simone d'Orsenigo 6


"Il debito è dogma. La trasposizione contemporanea del senso di colpa religioso.
Appropriandosi delle multe, Fiorido ne trasmuta il valore attraverso un processo alchemico-artistico."
Grace Zanotto

Opening giovedì 7 Marzo 2013 ore 18.30
&
Special event con Philippe Daverio
..e molti altri in "Prove di Lezioni d'indisciplina" domenica 10 Marzo 2013 ore 17.00

Ingresso libero - cocktail offerto da ASTORIA
Media partner Cyber Zone e Twill Magazine


YOUR VALUE IS MORE THAN YOUR DEBTS
Tribute to Equitalia

We’ll not save the State with your fines but with our work
PHILIPPE DAVERIO

In our society, man is sank into the mechanism of producing debts and to work for them: the debt of education, the cost of living, public transport, healthcare, unnecessary goods and so on. For the plan designed by consumerism your worth is the same as your debt.
To follow the rules imposed by a system fundamentally punitive would means to accept the suicide of his own identity. The truth is mixed up readable between the lines, because to pay off other people’s debts and yours should be a priority for our lives?
The behavioural action "Your value is more than your debts" becomes the ultimate answer by the twisting of the rules. Let us take account of the pecuniary sanction popularly known in Italy as "fine": from the moment I reached the age of majority, I have collected an indefinite number of fines; as an artist, I’m ready to put my signature of author on fines themselves, so they transmutate in an artistic product. The value determined by the government agencies about my fines is therefore nullified and increased at most by the rules of the art market; the value of my debt worths decidedly more than the value legally established, as my debt itself is an artistic operation. Is recommended to State the seizure of the autographed fines with the possibility of selling them at a public auction.
I invite those who do not accept the sadism of the system to show up at the seat of the Famiglia Margini gallery with respective fines, which will be signed up as beneficial to save mankind from itself.
Paola Fiorido

Art and not only – Lessons of Indiscipline-thought and gesture in art and economy www.lezionidiindisciplina.com

It’s called lessons of Indiscipline-thought and gesture in art and economy and it consists in a symposium of multiform performances: writers, musicians, economists, poets, academics, art historians, composers, philosophers, who take it in turns on stage talking about art and economy, the points of contact between the two disciplines and how the difference between them is only potential, because both ascribable to the existence of the act.
The lessons are born from the idea of conceiving economy as an act and art as the excellent part of economy, as well as from the need to facilitate the indiscipline that becomes dutiful in relation to a reality often unacceptable with a rigorous inner discipline .

(1) why the State have to make pay the mistake of the citizens by hitting them with a pecuniary penalty?; (2) why the State is reduced to have available, to correct or to punish the citizen, the only two instruments of imprisonment and pecuniary penalty?; (3) why reducing whole works to the number of days in prison or the number of euro to be paid to repair the mistake, real or supposed that be?
It’s clear that the issue of worth – problematic, deep, almost unfathomable and nevertheless philosophically open to the contribution and to the interpretative key of each in the setting of a debate theoretically and practically unlimited – is so debased and impoverished in a relationship debit/credit boxed in an abject accounting (which also creates problems both for those who must collect and those who have to pay). There’s no doubt that it becomes urgent to find new instruments of "settlement" of these relationships. In economy, the thought is action, and so in art. Why not try to find out in the art of act a possible solution?
Pierangelo Dacrema


Like old ducks useful to discourage those who will be announced soon.
No privacy, here, in the advanced society that needs only discretion in defense of the unluckies and the usual pushover relying on technological sentries... and survive.
Running Mannarelli


The fine is a underwear,
a dirty underwear
damn killer whale
the fine is the killer whale
it smells at present
of a deficient
that has stick it before.
Andrea G Pinketts


Fine
is
Fine
Andrea Carlo Cappi


"The debt is dogma. The contemporary transposition of religious guilt.
Appropriating fines, Fiorido transmutes their value through an alchemic-artistic process."
Grace Zanotto

YOUR VALUE IS MORE THAN YOUR DEBTS
Show staff Paola Fiorido Edited by Grace Zanotto
Famiglia Margini Gallery, Milan, Via Simone d’Orsenigo 6


Opening on thursday 3/7/2013, 18.30
& Special event with Philippe Daverio


venerdì 15 febbraio 2013

Conoscere Cipro contemporanea attraverso un autore e la sua architettura


Conoscere Cipro contemporanea attraverso un autore e la sua architettura

Presentazione del volume
Konstantinos Maratheftis Acts of architecture
di Emma Tagliacollo edito da Officina Edizioni


Martedì 19 Febbraio ore 18.30 presso la presso la Libreria ARION Esposizioni del Palazzo delle Esposizioni, ingresso indipendente via Milano 15/17 (angolo con via Nazionale) Roma, si terrà la presentazione del volume di Emma Tagliacollo, Konstantinos Maratheftis Acts of architecture edito da Officina Edizioni.

Emma Tagliacollo, assegnista di ricerca Sapienza-CNR e studiosa di architettura moderna, ha svolto ricerche sull'architettura di Cipro di cui è una delle maggiori esperte. Sullo stesso tema ha pubblicato il testo: Cipro Italia A/R. Architettura (Aracne 2010), risultato di una ricerca e di una mostra promossa dall'Ambasciata di Italia a Cipro.

Il suo ultimo lavoro, Konstantinos Maratheftis Acts of architecture, presenta la figura dell'architetto che appartiene a quella generazione di professionisti del settore che, dopo essersi formati in Italia, una volta tornati a Cipro hanno sperimentato le declinazioni del moderno all’interno della propria opera.
In questo volume, il primo dedicato a un architetto cipriota, si presentano i suoi progetti attraverso i temi salienti della forma, della scomposizione, del colore, della monumentalità, della luce e dell’uso della trasparenza. L’autore, durante questi trent’anni di attività di studio, si è misurato con i temi classici dell’architettura sino a raggiungere la complessità di edifici dedicati a committenze pubbliche e private. Costante del suo lavoro è la ricerca sul futuro. 

L’evento offrirà l’occasione di conoscere la Cipro contemporanea attraverso un autore e le sue opere.

Ne parlano con l'autrice:

Dimitri Deliolanes, corrispondente TV pubblica greca ERT
Rossella Aprea, editorialista e cofondatrice del progetto LIB21

Ufficio stampa Sarah Palermo - 349.0643698 sarah.palermo@hotmail.it

Info

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giovedì 14 febbraio 2013

Home Cinema: per il vostro San Valentino "Una settimana da Dio" per ricordarvi di cos'è l'amore

Ho riflettuto cari lettori per una bella serata a casa di San Valentino cosa potevo proporvi? Ieri per la mia goduria ho rivisto il film "Una settimana da Dio" con Jim Carrey. Lui interpreta un Hancorman televisivo spiritoso buono, ma anche molto centrato su se stesso e sulla propria immagine. Dopo una giornata negativa, se la prende con Dio e da li riceve delle chiamate misteriose. L'Onnipotente è stanco del suo egocentrismo e ha deciso di sfidarlo, quindi gli offre una settimana dotandolo dei suoi poteri. Gaudio per Bruce che pensa di poter far tutto senza conseguenze, ma a breve scoprirà che tutto ha una relazione di causa ed effetto e che l'amore va coltivato non sulle proprie personali esigenze ma come un dono verso l'altro. Fa riflettere, divertente dall'inizio alla fine. Io lo voto a pieno 



  

mercoledì 6 febbraio 2013

In opera: Turandot e l'incongruenza di Puccini

Sono una fruitrice e come tale scelgo le mie battaglie e passioni. la Turandot mi appassionò un anno fa per le due romanze di Liù personaggio secondario ma non meno importante. Innamorata di Calaf segue fedelmente sia lui che il padre Timur. Destino fatale vuole che a Pechino Calaf veda la bellissima principessa Turandot e se ne innamori all'istante; la principessa però nasconde in se una crudeltà senza pari derivata dal desiderio di vendicare l'infame fine di una sua antenata. Uccide per ciò tutti i pretendenti che non sanno sciogliere i suoi indovinelli (non li sposerebbe comunque poichè la cosa le arrecherebbe orrore al solo pensarla). Calaf scioglie i tre indovinelli, Turandot distrutta prega il re padre di non lasciarla in balia dello straniero. Calaf le da un'ultima possibilità; qual'ora indovinasse prima dell'alba il suo nome ella sarebbe libera e lui morirebbe. Turandot crudele costringe tutti a scoprire questo segreto e arriva a torturare Liù che pur di non dirlo si uccide alla fine della bellissima romanza. Qui l'incongruenza, storia vuole che Puccini non sapesse come terminare l'opera, ovvero come muovere Turandot a provare sentimenti. Come si svolge l'opera non giustifica un tal cambiamento di moti d'animo eppure ipotizziamo che il sacrificio di Liù di amore incondizionato e il coraggio dello straniero nello sfidare la sua stessa vita facciano leva su un'umanità ancora insita in lei. Lui le svelerà il nome ma lei lo risparmierà sbagliandolo pubblicamente "il suo nome è Amor"


mercoledì 16 gennaio 2013

serata finanziamento mom festival


Serata di finanziamento Mom Festival


E’ in arrivo il MOM festival! Il primo festival di musica al femminile family friendly
Il MOM FESTIVAL nasce dal bisogno di creare iniziative musicali e culturali che riconoscano spazio alla donna non solo come artista, ma anche come madre e come fruitrice.
Si articola in incontri periodici a cadenza mensile caratterizzati da proposte al femminile in ambito musicale e artistico, dibattiti e spazio mercatino.
Tratto fondamentale che distingue la natura di questi eventi è l’attenzione alla condizione materna/genitoriale che si traduce nella presenza di uno spazio baby, organizzato per accogliere le bambine/i, e nella cura dei tempi e degli spazi resi accessibili e fruibili da genitori con figlie/i piccole/i e non.
http://www.facebook.com/festivalmom?fref=ts

Venerdi 1 febbraio 2013 dalle ore 19.30
presso l’Hula Hoop Club, via de Magistris 93
www.facebook.com/hulahoopclub.face
tel. 349 319 1935

Serata di finanziamento
ingresso : 5 euro più tessera enpals (2 euro)

19.30 inizio serata

20.00 racconto di una fiaba per le bimbe/i presenti

21.00 inizio concerti
carloforte cotillon – quartetto sperimentale ironico - www.facebook.com/carloforte.cotillon ; www.myspace.com/carlofortecotillon

Nicoletta Salvi menestrella femminista – trio di musica popolare italiana – nicolettasalvi.blogspot.it

female trouble – rock ’n roll trio, anni 50 e 60 – femaletroubleband.tumblr.com



HulaHoop Club
via Luigi Filippo De Magistris 91/93, 00172 Roma
Vedi mappa · Ottieni indicazioni

sabato 12 gennaio 2013

l'editoriale

Salve a tutti, penso che avrete visto il programma di Santoro con Berlusconi come ospite! Beh penso sia ora di tirare le fila di alcune riflessioni. Da un anno si bersaglia di vituperie e non a torto il governo Monti come se fosse la causa dei nostri guai. Berlusconi comincia a giocare la sua partita dicendo forse non mi presento alle elezioni poi si. Nessuna alternativa valida ahimè. Ma si può votare un candidato che prega il pubblico di votarlo perchè ha bisogno di soldi per gli alimenti della moglie? Lo stesso candidato che per anni ha lottato a favore della privatizzazione promuovendo una società del benessere a cui non tutti appartengono. Gli elettori devono ricordarsi che il servizio pubblico efficente rappresenta una possibilità da parte loro di avere dei benefici che altrimenti non potrebbe permettersi. Parliamo del 2009 quando per ordine del Governo Berlusconi vengono dimezzate le  avvilenti pensioni di invalidità. Vogliamo vivere come gli americani secondo il sistema economico che non ci appartiene. Viviamo e dobbiamo prenderne coscienza in un Europa sull'orlo di un altro conflitto che si combatte a livello economico dove purtroppo il vincitore è sempre la Germania e noi le marionette. Suicidi, omicidi segno tangente di una crisi che non si può risolvere semplicemente con delle enormi tasse dissanguanti. La crisi parte a livello sociale e non solo da noi. Il messaggio che arriva ai ragazzi di oggi è o ti conformi o non sopravvivi, il concetto di unicità e diversità non è tollerato, da li parte il bullismo e la persecuzione. Nessuno ha più chiaro il concetto di posto fisso e di progetti per il futuro perchè non vede un futuro. Sono amare riflessioni per una donna che non vuole smettere di sognare e progettare per la vita, che sogna un rispetto come individuo che a oggi deve faticare per guadagnarsi. Che spera che i senatori e parlamentari si mettano una mano nella coscienza e invece di occupare inutilmente le sedie lavorino per noi e si diminuiscano giustamente lo stipendio. Che le chiese non siano solo un dispensatore morale ma un aiuto concreto guida per l'individuo. Io ho un sogno - Martin Luther King

giovedì 10 gennaio 2013

In Mostra : Arte Lucida di Enrico Becerra








Arte lucida di Enrico Becerra

scultura/ pittura

http://www.enricobecerra.it/

a cura di Togaci

Progetto comunicativo

Emanuela De Luca

dal 11 gennaio al 24 gennaio 2013

HulaHoop gallery

via de Magistris,91/93 -RM-

Enrico Becerra

Un'arte ludica che fa pensare quella di Enrico Becerra, artista del circuito Piano Creativo.

Colori ed immagini, animali e figure circensi, evocano ricordi infantili accumunati da una leggerezza solo apparente.
La serialità ossessiva, frutto di un'affezione a soggetti cari, muove da contaminazioni artistiche che sembrano riferirsi alle esperienze del Graffittismo degli anni '80 e ad una colta Art Brut, in forma non psicotica ma squisitamente evocativa.

L'uso degli schemi, il colore apparentemente non rifinito e la semplicità delle figure riconduce ad una dimensione ludica senza tempo, nella quale si è liberi di pensare qualunque cosa, anche la più incredibile, con quella fantasia propria della mente infantile.

La memoria di un bambino ha pochi dati che, tuttavia, combinati tra loro, creano forme e figure fantastiche, con una semplicità che la ragione d'adulto spesso ci nega.

Le opere di Becerra rappresentano un ritorno alla dimensione giocosa e spensierata di un ragazzino, una ricerca di quella immaginazione senza sovrastrutture che muove dagli stadi più profondi del proprio inconscio. La scelta di questo linguaggio artistico, semplice e diretto, cela una velata tristezza verso il mondo contemporaneo.

Oltre la materia ed i suoi colori vivaci, infatti, si ravvedono simboli della degenerazione dei nostri tempi, dalla ricerca costante della ricchezza simboleggiata da animali quali il toro, il maiale e le macchine da lavoro, alla riflessione sulla condizione dell'uomo che non è altro che un corpo nudo, quasi inerme, che faticosamente lavora.

Emanuela De Luca

http://emanueladeluca.tumblr.com/

Emanuela De Luca nasce a Napoli nel 1977. Nel 2002 si laurea in Conservazione dei beni culturali e lavora nel settore per alcuni anni, occupandosi di organizzazione mostre, ricerche storico-artistiche, catalogazione ed assistenza museale per conto della Soprintendenza per il Polo Museale Napoletano prima e, successivamente, per gli organi centrali del Mibac.

Cosa vedere e cosa no a casa vostra: Due cuori e una provetta



Ecco mi si presenta il genere che preferisco, la commedia. In home video e in tv trasmettono un film del 2010 Due cuori e una provetta. La trama è avvincente all'inizio forse un clichè di personaggi: La single infelice che vuole avere un figlio, il migliore amico nevrotico innamorato da sempre di lei e il donatore. Il figlio della donazione sarà un 'enigma che fino alla fine vi porterà ad appassionarvi al percorso verso la paternità. Mai del tutto fuori luogo, scene commoventi e il sospirato lieto fine. Cosa volere di più?  Guardatelo io gli do quantomeno un 4 stelle.


Emanuela 

lunedì 7 gennaio 2013

tendenze di cosmetica cosa consigliare e cosa no



Ecco quest'anno cosa non può mancare nel vostro beauty case.  Per pelli con arrossamenti e imperfezioni ecco un fondotinta eccezionale a lunga tenuta che come effetto ha di idratare la pelle e grazie al primer di uniformarla. Il secondo cosmetico lo produce Kiko, una ditta forse meno prestigiosa ma che sta migliorando la qualità: la matita professionale con pennello per sfumare in colori brillanti e tutti glamour. La matita in questione è morbida e ad alta precisione. Di nuovo la kiko ci sorprende. Uno dei soliti rossetti secchi? No un duo a lunga durata che è composto di rossetto che lascia una pellicola e un lucido per definirlo meglio. Colori dal chiaro al rosso vivo tutti polposi e fashion e mantiene le promesse sei ore intatto senza bisogno di ritocchi e non lascia traccia.


Buon acquisto Emanuela

venerdì 4 gennaio 2013

In Mostra Black and White




Dall’ 8 al 19 gennaio
Inaugurazione ore 18:00
Artespazio La Vaccarella
vicolo della Vaccarella 12, 00186 Roma


Con l'anno nuovo l’associazione culturale    Artespazio la Vaccarella riprende la sua attività espositiva
L'8 gennaio, alle ore 18.00, si inaugura infatti la mostra personale di Renato Costrini, Black & White. Renato continua con il suo viaggio di esplorazione e ricostruzione della realtà.
Se in precedenza aveva affrontato il tema della natura morta, come metafora della lotta dell'Uomo contro Il tempo e presa d'atto del suo ruolo del mondo, ora si confronta con il centro del problema: il corpo.
Tema che nell'arte contemporanea, figlia della società dell'immagine e dello spettacolo, è ben poco trattato: perché il mondo delle icone virtuali e della plastica odia la carne e il sangue, perché ricordano la transitorietà e la limitatezza del nostro essere.
Renato, invece, non si spaventa dinanzi alla sfida: non fugge la battaglia con la tela, con i colori e con l'olio.
Il Corpo femminile, per lui acquisisce tutta la sua terribile e ambigua bellezza.
Metafora di nascita e morte, di creazione e di distruzione, dell'equilibrio tra microcosmo e macrocosmo e il caos nascosto dentro di noi che minaccia sempre di distruggerlo.
Dualità che Renato esprime  con i colori primigeni: bianco e nero, luce e ombra. I poli tra cui oscilla il pendolo della nostra vita

Artespazio La Vaccarella Orario 16,00/19,00
Domenica su appuntamento
Tel: +390664760448
Mob: 3358101016
renatocostrini@alice.it